"La humanidad no encontrará la paz hasta que no vuelva con confianza a mi Misericordia" (Jesús a Sor Faustina)

miércoles, 28 de febrero de 2018

El origen masónico y satanista del comunismo marxista


El comunismo, creación de satanistas (Marx) y masones (Engels).

titolo le radici occulte del socialismo
di Jean Vandamme 1

socialismo e massoneria

socialismo e massoneria



Se la tesi di dottorato di Nicholas Goodrick-Clarke intitolata The Occult Roots of Nazism: Secret Aryan Cults and Their Influence on Nazi Ideology: The Ariosophists of Austria and Germany, 1890-1935 (The Aquarian Press, Wellingborough 1985) mostra l'influenza preponderante delle Logge nella genesi del nazionalsocialismo, lo stesso si può dire per il comunismo, il quale è solamente una forma radicale dell'ideologia socialista. Resta tuttavia da spiegare perché questi regimi totalitari si sono liberati dalla tutela delle Logge per poi osteggiarle. Allo stesso modo, ci si può legittimamente chiedere quale interesse abbia avuto la Massoneria a produrre tali mostruosità. Questo articolo ci propone alcune risposte a partire da citazioni estratte da testi massonici sull'argomento.





  Gli iniziati dietro ogni ideologia - Introduzione di VLR


È bene sapere che nazisti e massoni avevano qualcosa in comune. Ecco nuova luce sulle ragioni della loro reciproca ostilità. Il fenomeno dei rapporti delle Logge con l'estrema destra è cosa nota da molto tempo: già il massone René Guénon (1886-1951) 2, nella sua lettera del 12 ottobre 1936 a R. Schneider, affermò a proposito di Benito Mussolini (1883-1945): «D'altronde, corrisponde a verità il fatto che (Mussolini) era massone, e - dettaglio divertente - la camicia nera con cui fece il suo ingresso a Roma gli era stata offerta dalle Logge di Bologna» 3. La questione merita di essere approfondita ma, certamente, tutto accadde come se si fosse prodotto uno scisma all'interno di ciò che può essere definita «la Chiesa Iniziatica»:



- da un lato, le obbedienze classiche, vicine all'internazionalismo e all'egualitarismo;

- dall'altro, alcune Logge come la Società Thule, l'Ordine del Nuovo Tempio, l'Ordo Templi Orientis (O.T.O.) 4, e altre organizzazioni gnostiche, élitarie, spesso fondate su un'inasprita ideologia razzista.



L'opera di Nicholas Goodrick-Clarke ha l'immenso merito di rivelare che dietro ai movimenti politici del XX secolo, si nascondevano spesso dei guru, ossia degli Alti Iniziati. In definitiva, se si osservano gli avvenimenti tenendo conto di questo fattore nascosto, ci si accorge che la Rivoluzione, sotto le sue diverse maschere, non è nient'altro che una colossale manipolazione dei popoli per mezzo delle ideologie. L'internazionalsocialismo è mostruoso tanto quanto il nazionalsocialismo. Stalin (1878-1953), Mao (1893-1976) e Pol Pot (1928-1998) non hanno nulla da invidiare ad Adolf Hitler (1889-1945). In ciò non c'è niente di stupefacente: questi fratelli-nemici hanno le stesse origini iniziatiche.



 rené guénon

 società thule

 ordo templi orientis

Da sinistra: René Guénon, il simbolo della Società Thule e quello dell'Ordo Templi Orientis.



  Le origini massoniche del socialismo


Tutti coloro che dubitano di tale filiazione dovrebbero consultare il Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie («Dizionario della Massoneria»), pubblicato da Daniel Ligou (Parigi 1987). Quest'opera autorizzata è molto istruttiva. Da essa, apprendiamo che tra i numerosi massoni, che furono gli apostoli del socialismo, figurano: 


- Il conte de Saint-Simon (Claude-Henry di Rouvroy; 1760-1825). «Il fondatore del sansimonismo era stato iniziato nel 1786 alla Loggia "L'Olympique de la Parfaite estime", all'Oriente di Parigi e alla Società Olimpica» (pag. 1079);

- Pierre Leroux (1797-1871). «Filosofo, giornalista e scrittore socialista, tipografo, membro della Costituente del 1848 poi della Legislativa. Membro della Loggia "Les Droits de l'Homme", Oriente di Grasse» (pag. 695).

- Louis-Auguste Blanqui (1805-1881). Secondo il Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie, il famoso teorico socialista fu «membro degli "Amis de la Vérité" ("Amici della Verità") intorno al anni 1830, e del "Temple des Amis de l’Honneur Français" ("Tempio degli Amici dell'Onore Francese") nel 1842» (pag. 141).



saint-simon

pierre leroux

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Da sinistra: Saint-Simon, Pierre Leroux e Louis-Auguste Blanqui.


- Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865). Il padre del socialismo francese, prima amico e poi avversario di Karl Marx (1818-1883), venne iniziato «non senza avere esitato» per molto tempo «l'8 gennaio 1847, alla Loggia di Besançon "Spucar", come riportato anche nell'opera "De la justice dans la Révolution et dans l'Église" ("La giustizia nella Rivoluzione e nella Chiesa"; 1858). La sua iniziazione è celebre soprattutto per il fatto che Proudhon, alla terza domanda d'ordine, "Doveri dell'uomo verso Dio", rispose: "La guerra"»! (pag. 967).

- Louis Blanc (1811-1882). «Militante repubblicano, poi socialista, membro del Governo provvisorio del 1848, deputato di Parigi nel 1871, poi senatore. Blanc venne iniziato in esilio, alla Loggia "Les Sectateurs de Menés ("I Seguaci di Menés"), all'Oriente di Londra, prima del 1854, data nella quale gli venne conferito il 93º Grado del Rito di Memphis e Oratore del Supremo Consiglio di questo Grado» (pagg. 140-141).

- Mikhail Bakunin (1814-1876). «Il principe Mikhail Bakunin, anarchico russo, nato l'8 maggio 1814 a Premoukhino (oggi Kalinine), venne educato da un padre massone, un aristocratico liberale che sosteneva di avere assistito alla presa della Bastiglia [...]. Divenuto massone nel 1845 [...], Bakunin si era avvalso di questa qualità nel 1848, ma non si sa molto sulla sua iniziazione [...]. Giunto a Parigi nel 1844, frequentò Lamennais, George Sang, Michelet, Nicolas Herzon e il "Fratello" Louis Blanc» (pag. 102).

- Lenin (Vladimir Ilyich Ulyanov; 1870-1924). «Vladimir sarebbe stato iniziato alla Loggia "L'Union de Belleville", all'Oriente di Parigi, prima della guerra del 1914. Ma essendo andati perduti gli archivi di questa Loggia, non si possiedono tracce formali dell'appartenenza di Lenin alla Massoneria. Tutto ciò che si sa con certezza è che Ulyanov fu amico di "Montehus” (1872-1958), un cantante antimilitarista che, precisamente, era membro della Loggia "L'Union de Belleville" nello stesso periodo» (pag. 693). Sapete a chi si deve L'lnternationale, questo canto rivoluzionario diventato l'inno internazionale dei partiti socialisti e comunisti, e che fu anche l'inno sovietico fino al 1936? Ce lo dice il Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie (pag. 954): ad un massone!

- Eugène Pottier (1816-1887), «anarchico francese, nato nel 1816, partecipò alle Rivoluzioni del 1830, del 1848 e del 1871. Fu sindaco del dipartimento dell'IIe sotto la Comune di Parigi. Condannato a morte, si rifugiò in Belgio, in Inghilterra e in America dove venne iniziato nel 1875 alla Loggia "Les Égalitaires" ("Gli Egualitari"), fondata a New York dai proscritti della Comune. Ritornato in Francia nel 1887, volle farsi regolarizzare affiliandosi alla Loggia parigina "Le Libre Examen" ("Il Libero Esame"), ma l'autore dell'Internazionale morì alcuni giorni dopo» (pag. 954). Di fatto, è attestato storicamente che Pottier compose nel 1871 la poesia che fu messa in musica da Pierre Degeyter (1848-1932) nel 1888 ed eseguita per la prima volta lo stesso anno per la festa dei lavoratori di Lille.



pierre-joseph proudhon

louis blanc

eugène pottier

Da sinistra: Pierre-Joseph Proudhon, Louis Blanc ed Eugène Pottier.



  Massoneria e comunismo


Anche se, come abbiamo visto, non si può affermare con certezza che Lenin fosse massone, una cosa è certa: tra la Massoneria e il socialismo radicale - il comunismo - non c'è vera opposizione. L'incompatibilità proclamata nel novembre 1922 al IV Congresso dell'Internazionale non deve ingannarci. In Francia, ad esempio, numerosi fondatori del giovane Partito Comunista erano massoni: 


- Ludovic-Oscar Frossard (1889-1946), Segretario generale del giovane Partito Comunista Francese, ma ostile alla «bolscevizzazione» del Partito, sconfessato dall'Internazionale a causa del suo atteggiamento al II Congresso del Partito Comunista Francese, e per il suo rifiuto della 22ª condizione di Mosca (il Kominternl'humanité vietò l'appartenenza alla Massoneria), si dimise il 1º gennaio 1923. Creò allora il Partito Comunista Unitario (PCU, che nel 1924 divenne, dopo fusione con altri gruppi dissidenti, l'Unione Socialista Comunista).

- André Morizet (1876-1942). Membro fondatore del Partito Comunista, fu ostile alla 22ª condizione di Mosca, che vietava l'appartenenza alla Massoneria di cui era membro (Grand'Oriente di Francia). Escluso dal Komintern nel gennaio del 1923, con Ludovic-Oscar Frossard, per le stesse ragioni, uscì dal Partito Comunista Francese ed entrò nell'l'Unione Socialista Comunista rimanendovi fino al 1927.

- Antonio Coen (1885-1956). Iniziato alla Gran Loggia, membro dell'ufficio del Partito Comunista, dal quale si staccò dopo il IV Congresso dell'Internazionale. Alcuni anni più tardi, divenne Gran Maestro della Gran Loggia di Francia.

- Zéphirin Camélinat (1840-1932). Tesoriere della Section Française de l'Internationale Ouvrière («Sezione Francese dell'Internazionale Operaia»; SFIO), si riunì ai maggioritari comunisti del Congresso di Tours nel 1920, e favorì la nascita del comunismo in Francia. Nel 1921, egli vendette le azioni del giornale L'Humanité, (fondato da Jean Jaurès), al Partito Comunista Francese. Nel 1924, fu candidato alle elezioni presidenziali, ed ottenne ventun voti sull'insieme dei deputati e dei senatori. Malgrado le condizioni di Mosca, fu la sola personalità del Partito Comunista Francese ad essere al tempo stesso membro del Komintern e della Massoneria.

- Charles Lussy (1883-1967). Fin dalle elezioni legislative del 1914, egli difese i colori della Section Française de l'Internationale Ouvrière. Dopo la Grande Guerra, entrò nell'Humanité, poi seguì la maggioranza del Partito di Jean Jaurès (1859-1914) nella sua adesione all'Internazionale comunista. Rimase nel Partito Comunista per due anni. All'inizio del 1923, Lussy lasciò il Partito Comunista Francese, e dopo una breve parentesi con l'Unione Socialista Comunista, tornò al Partito Socialista.

- Marcel Cachin (1859-1958). Padre fondatore del Partito Comunista, direttore del giornale L'Humanité, fu iniziato alla Massoneria nella Loggia La Concorde Castillonnaise.

- Antoine Ker (1886-1923). Sostenitore della III Internazionale, assistette, nel dicembre 1920, al Congresso di Tours e venne eletto nel Comitato Direttivo del Partito Comunista. Collaborò all'Humanité e a La Vie Ouvrière («La vita operaia»), e venne incaricato di curare i rapporti tra il Partito Comunista Francese, il Partito Comunista Tedesco e l'Internazionale. In questa cornice, andò a Mosca. Rimase in collegamento col Partito fino alla sua morte, ma «si sarebbe dimesso» dalla Massoneria.



ludovic-oscar frossard

andré morizet

zéphirin camélinat

Da sinistra: Ludovic-Oscar Frossard, André Morizet e Zéphirin Camélinat.



 ho chi minMa ce ne sono tanti altri, come Ho Chi Min (1890-1969), il liberatore-oppressore comunista del Vietnam. Nel n° 256 della rivista L'Histoire, Jacques Dalloz - che ha dedicato un'opera a tale questione - scrive: «Alcuni vietnamiti venuti in Francia, soprattutto per studiare, si fecero iniziare a Parigi o nelle città universitarie del Sud. Tra essi, il futuro Ho Chi Min. All'inizio dell'anno 1922, il giovane comunista si presentò per l'iniziazione alla Loggia della capitale "La Fédération Universelle" ("La Federazione Universale"), raccomandato dall'incisore Roger Boulanger […]. Nel dicembre dello stesso anno, la IV Internationale condannò la Massoneria, "un'istituzione segreta della borghesia radicale": un paradosso che non sembrò disturbare affatto il futuro dirigente vietnamita […]. Nell'agosto 1945 […], altri massoni andarono al potere, come Hoang Minh Giam, che i responsabili francesi consideravano a quel tempo l'eminenza grigia di Ho Chi Min, e che partecipò ai suoi governi per molti anni […]. La fine della guerra in Indocina portò un nuovo colpo alla Massoneria locale. Già moribonda, la Fratellanza tonchinese si spense col passaggio al comunismo del Nord Vietnam. L'installazione del nuovo regime portò - come negli altri Paesi comunisti - alla scomparsa della Massoneria. In questo caso, l'iniziazione di Ho Chi Min non fece alcuna differenza» 5. Tutto porta dunque a pensare che tra comunismo e Massoneria si è prodotto un movimento simile a quello che Goodrick-Clarke constata tra il nazismo e le Logge: sia un affrancamento progressivo dalla loro tutela, e in seguito un'ostilità, o addirittura una persecuzione di queste società di pensiero, considerate - a buon diritto - come il fermento di altre ideologie concorrenti.



Ci si può chiedere, dunque, per quale motivo le Logge abbiano suscitato ideologie contrapposte, col rischio, nelle loro forme radicali, di una persecuzione degli stessi massoni. Tenteremo di dare una spiegazione a questo dilemma alla luce di testi massonici sull'argomento.



  L'unità fondamentale di tutti i «Fratelli»


Ma - diranno gli scettici - come spiegare l'esistenza di certe obbedienze massoniche nei Paesi capitalisti che si sono dichiarate più volte ostili al comunismo? Ciò dimostrerebbe che i massoni non hanno una visione globale dell'avvenire dell'umanità. Ogni obbedienza lavorerebbe unicamente per conseguire gli scopi della nazione alla quale appartiene. Errore! Un testo fondante come le Costituzioni di Anderson (1723) proclama che riunendo gli uomini di tutti gli orizzonti la Massoneria persegue lo scopo di diventare «il centro d'unione e lo strumento per stringere un'amicizia sincera tra gli uomini che altrimenti sarebbero rimasti continuamente estranei».



L'obiettivo è noto: l'instaurazione di un Governo Mondiale. Ciò è rivelato da quell'altro testo fondamentale che è il Discorso di Ramsay (1737): «I nostri antenati, i crociati (i Templari; N.d.R.), vollero riunire in una sola fratellanza gli individui di tutte le Nazioni. Quale obbligo abbiamo verso questi uomini superiori che hanno immaginato un'istituzione il cui unico scopo è la riunione degli spiriti e dei cuori per renderli migliori e per formare col passare del tempo una Nazione Spirituale in cui, senza derogare ai diversi doveri che esige la diversità degli Stati, si creerà un Popolo nuovo che, riunendo numerose nazioni, li cementerà attraverso i legami della virtù e della scienza».



  Ideologie «opposte» come strumenti di «progresso»


Importa poco se questi uomini, una volta usciti dalle Logge, siano appartenuti a partiti politici o persino a Paesi antagonisti. Una volta reclutati, avranno avuto in comune certi principî che hanno fatto sì che, pur combattendosi tra loro, hanno collaborato alla Grande Opera, vale a dire all'edificazione della civiltà massonica mondiale. Un simile modo di procedere è efficace: si chiama dialettica. Non sono io a dirlo, ma Oswald Wirth (1860-1943), uno dei teorici ufficiali della Massoneria: «Il due è il numero del discernimento, che procede per analisi, stabilendo incessanti distinzioni sulle quali nessuno potrebbe basarsi. Lo spirito che nega di fermarsi in questa via si condanna alla sterilità del dubbio sistematico, all'opposizione impotente, alla contestazione continua [...]. Il due rivela il tre, e il Ternario non è che un aspetto più intelligibile dell'unità. La Tri-unità di ogni cosa è il mistero fondamentale dell'iniziazione intellettuale. Il massone, che orna la sua firma con tre punti in forma di Triangolo, lascia intendere che sa riportare, attraverso il Ternario, il Binario all'unità. Si si è realmente elevato all'altezza del punto che domina gli due altri, non si perderà mai nelle vane discussioni, perché percepirà senza difficoltà la soluzione che si sprigiona da un dibattito contraddittorio. Giudicando dall'alto senza il minimo pregiudizio e in tutta libertà di spirito, otterrà la luce dallo scontro dell'affermazione e della negazione» 6.



tesi antitesi e sintesi - processo triadico 



Ecco dunque chiarita la filosofia massonica: di due tesi (o di due forze) opposte, si utilizza la risultante che farà avanzare la causa. Avrete notato, en passant, l'analogia profonda con l'ideologia marxista. Nel libro Idéalisme et matérialisme dans la conception de l’Histoire («Idealismo e materialismo nella concezione della Storia»), il socialista Jean Jaurès rivendica la filiazione del socialismo dai sistemi filosofici massonici di Immanuel Kant (1724-1804) 7 e di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) 8, considerati come tali dai massoni:



- Per Kant, lo sapete tutti, il problema filosofico consiste espressamente nel trovare la sintesi delle affermazioni contraddittorie che si presentano allo spirito dell'uomo: l'Universo è limitato o infinito? il tempo è limitato o infinito? La serie delle cause è limitata o infinita? Tutto è sottomesso all'universale e inflessibile necessità, o c'è spazio anche per la libertà delle azioni umane? Tante tesi e antitesi, negazioni e affermazioni, tra i quali lo spirito esita. Lo sforzo del filosofia kantiana è tutto nella soluzione di queste contraddizioni, di queste antinomie fondamentali.

- Infine è Hegel ad enunciare la formula di questo lungo lavoro, dicendo che la verità è nella contraddizione: coloro che affermano una tesi senza opporgli una tesi opposta errano e sono schiavi di una logica ristretta e illusoria. 



georg hegel

immanuel kant

Da sinistra: Georg Hegel ed Immanuel Kant.



Credo sia inutile ricordare agli adepti la dottrina di Marx, il quale è stato un discepolo intellettuale di Hegel: lo dichiara lui stesso, lo proclama nella sua introduzione al Capitale; sembra che anche Friedrich Engels (1820-1895), per alcuni anni, a causa di quella tendenza che porta l'uomoil capitale - das kapital che ha vissuto per molto tempo in un luogo a ritornare verso le sue origini, si sia applicato nello studio approfondito di Hegel. Una sorprendente applicazione di questa formula dei contrari la si trova in Marx il quale constata «l'antagonismo delle classi, lo stato di guerra economica, che oppone la classe capitalista alla classe proletaria […]. Secondo la vecchia formula di Eraclito che Marx ama citare ("La pace è solamente una forma, un aspetto della guerra; la guerra è solamente una forma, un aspetto della pace"). Non bisogna opporre l'uno all'altro: ciò che oggi è lotta, domani sarà l'inizio della riconciliazione. Il pensiero moderno dell'identità dei contrari (che i massoni definiscono "coincidentia oppositorum"; N.d.T.) si ritrova ancora in quest'altra concezione ammirevole del marxismo: "L'umanità è stata condotta fin qui, per così dire, dalla forza inconscia della Storia […]. Ebbene, quando sarà realizzata la rivoluzione socialista, quando l'antagonismo delle classi sarà cessato, quando la comunità umana sarà in possesso dei grande mezzi di produzione secondo i bisogni conosciuti e constatati dagli uomini, allora l'umanità verrà stata strappata al lungo periodo d'incoscienza in cui cammina dai secoli, spinta dalla forza cieca degli avvenimenti, ed entrerà nella nuova era in cui l'uomo anziché essere sottomesso alle cose regolerà l'andamento cose […]. Per Marx, questa vita incosciente è la condizione stessa e la preparazione della vita cosciente di domani, e così è ancora la Storia si incarica di risolvere una contraddizione essenziale. Ebbene, mi chiedo se non si può, se non si deve, senza mancare allo spirito stesso del marxismo, spingere oltre questo metodo di conciliazione dei contrari, di sintesi dei contraddittori, e cercare la conciliazione fondamentale del materialismo economico e dell'idealismo applicato allo sviluppo della Storia» 9.



Dopo questa lettura, non ci si può trattenere dal pensare che il socialismo si è adeguato alla dialettica massonica e l'ha sistematizzata ed interpretata in modo particolare ed esclusivo. Notiamo, en passant, l'analogia profonda del pensiero massonico e di quello socialista per via del loro carattere messianico, prometeico e olista. Sottolineiamo anche il loro obiettivo comune: l'unità e l'autonomia dell'umanità. Tuttavia, se, nelle righe precedenti, Jaurès illustra il concetto di dialettica marxista, ignoriamo ancora quello della dialettica massonica.



  Ordo ab chao, o la finalità dello Stato totalitario


Ed ecco un primo chiarimento. Commentando il motto massonico Ordo ab Chao («L'ordine a partire dal caos»), l'illustre massone René Guénon, rivela che, in realtà, le organizzazioni opposte vengono utilizzate come la «materia» dagli «Alti Iniziati» per farle concorrere alla Grande Opera: «Menzioneremo ancora, senza insistere oltremodo, un altro significato di un carattere più particolare che del resto è legato abbastanza direttamente a quello che abbiamo appena indicato, perché si riferisce tutto sommato allo stesso campo: questo significato si rifà all'uso, per farli concorrere alla realizzazione dello stesso piano d'insieme, di organizzazioni esterne incoscienti di questo piano, e apparentemente contrapposte le une alle altre, sotto un'unica direzione "invisibile" che è essa stessa al di là di tutte le opposizioni. In sé stesse, le opposizioni, grazie all'azione disordinata che producono, costituiscono certamente un tipo di "caos" meno apparente; ma si tratta precisamente di usare questo stesso "caos" prendendolo in qualche modo come la "materia" sulla quale si esercita l'azione dell0 "spirito" rappresentato dalle organizzazioni iniziatiche di ordine l'elevato e più "interiore" alla realizzazione dell'"ordine" generale, come, nell'insieme del "cosmo", tutte le cose che sembrano opposte tra loro non sono realmente, in definitiva, che elementi dell'ordine totale» 10.



Se le parole hanno un senso, questa si chiama manipolazione su scala continentale. Il risultato di queste manovre, accuratamente nascoste al profano, sarà, come si è visto, la creazione di un Governo Mondiale. E questo Superstato sarà totalitario. Il motto Ordo ab Chao non lascia su questo punto alcun dubbio: dopo il disordine (solve), sapientemente provocato sul piano nazionale e internazionale - disordine ottenuto adulando le passioni degli uomini e sviluppando ideologie contrapposte - verrà l'«ordine» massonico (coagula) che sarà brutale. A quelli che vorrebbero sapere ciò che gli Alti Iniziati pensano della Democrazia, consiglio la lettura dell'opera del massone René Guénon più esplicita su questo argomento, vale a dire La Crise du Monde Moderne («La Crisi del Mondo Moderno»), un libro fondamentale presso gli iniziati di estrema destra 11.



ordo ab chao

Simboli del 33º Grado massonico su cui appare il motto Ordo ab Chao.



  Conclusione


Forse qualcuno mi rimprovererà di aver fatto troppe citazioni. La natura stessa del mio scritto mi ha obbligato a farlo. Per essere creduti, bisogna portare delle prove, soprattutto in questo caso in cui la realtà sembra superare la fantasia. Ancora una volta ci viene presentata questa verità, ossia che tutte le ideologie sono figlie della Rivoluzione, e che tra esse e il cattolicesimo l'incompatibilità è totale.



Terminerò con una citazione presa dalla Bolla In Eminenti, nella quale Papa Clemente XII (1652-1740) condannò, con estrema chiaroveggenza, fin dal 1738, la Massoneria: «Già per la stessa pubblica fama Ci è noto che si estendono in ogni direzione, e di giorno in giorno si avvalorano, alcune società, unioni, riunioni, adunanze, conventicole o aggregazioni comunemente chiamate dei "Liberi Muratori" o "des Francs Maçons", o con altre denominazioni chiamate a seconda della varietà delle lingue, nelle quali con stretta e segreta alleanza, secondo loro Leggi e Statuti, si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e sètta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà. Tali società, con stretto giuramento preso sulle Sacre Scritture, e con esagerazione di gravi pene, sono obbligate a mantenere un inviolabile silenzio intorno alle cose che esse compiono segretamente. Ma essendo natura del delitto il manifestarsi da sé stesso e generare il rumore che lo denuncia, ne deriva che le predette società o conventicole hanno prodotto tale sospetto nelle menti dei fedeli, secondo il quale per gli uomini onesti e prudenti l'iscriversi a quelle aggregazioni è lo stesso che macchiarsi dell'infamia di malvagità e di perversione: se non operassero iniquamente, non odierebbero tanto decisamente la luce».


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Note



1 Traduzione dall'originale francese Les racines occultistes du socialisme a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web

http://christroi.over-blog.com/article-les-racines-occultistes-du-socialisme-44013000.html

2 Nel suo Dictionnaire critique de l’ésotérisme («Dizionario critico dell'esoterismo»), J.-P. Laurant precisa alla voce «René Guénon» (pagg. 576-578): «Guénon è nato nel 1886 a Blois. Di formazione scientifica, si dirige poi verso la filosofia. Durante lo stesso periodo, frequenta diversi ambienti occultisti tra cui l'Ordine Martinista di Papus e la Chiesa Gnostica Universale di Jules Doinel (1842-1902), di cui René Guénon ne sarà vescovo e dirigerà la rivista di questa "chiesa", "La Gnose", dal 1909 al 1912. Egli frequenta anche alcune Logge massoniche tra cui la Loggia Humanidad e la Loggia Thébah, emanazione della Gran Loggia di Francia. Egli frequenta anche il mago Papus, pseudonimo di Gérarde Encausse (1865-1916). Nel 1912, Guénon inizia alcuni studi di filosofia e nel 1917 viene abilitato all'insegnamento della filosofia. Insegna particolarmente a Sétif e a Blois. Contrariamente ai suoi contemporanei, non cerca di essere un caposcuola. Fin dai suoi primi libri, egli rigetta la modernità e il positivismo. Deluso dall'accoglienza riservata alle sue opere negli ambienti cattolici, Guénon parte in viaggio nel 1930 alla conquista dell'India, ma si installa in Egitto dove convertito all'islam, diventa Abdel Wahid Yahia e sposa la figlia di uno sceicco sufi. Muore in Egitto nel 1951. Egli ha avuto al tempo stesso un'influenza considerevole sia negli ambienti tradizionalisti (in cui si professa la gnosi "tradizionale"; nota di VLR) e massonici, ma anche negli ambienti artistici e letterari».

3 Cfr. J. Robin, René Guénon, Témoin de la Tradition («René Guénon, testimone della tradizione»), Ed. Guy Trédaniel, Chaumont 1986, pag. 275.

4 Sulla rivista Événement, di giovedì 4 novembre 1993, il giornalista Serge Faubert intitola il suo articolo Derrière la magie et l’irrationnel… l’extrême droite et l’affairisme. Enquête sur le mystérieux Groupe de Thèbes («Dietro la magia e l'irrazionale… l'estrema destra e l'affarismo. Inchiesta sul misterioso Gruppo di Tebe»). Si apprende che:

1) Uno dei pilastri del Gruppo di Tebe è Christian Bouchet, cantore del nazionalismo rivoluzionario, co-fondatore del gruppuscolo nazista Unité Radicale. «Esegeta di Crowley, Bouchet è anche il suo discepolo. È membro dell'Ordo Templi Orientis (OTO), l'obbedienza fondata dal mago inglese».

2) «Il Gruppo di Tebe intrattiene relazioni familiari col Grand'Oriente di Francia: all'epoca di una prima riunione tenuta anche nei locali del Grand'Oriente di Francia, Christian Bouchet, si era distinto per una brillante esposizione sulla… magia sessuale».

3) Un altro pilastro del Gruppo di Tebe è Jean­Pierre Giudicelli: «Giudicelli è un'autorità nei circoli esoterici [… ]. Egli dirige la sezione francese del Myriam, un'obbedienza luciferina il cui l'insegnamento fà leva sulle pulsioni sessuali degli adepti [...]. Questo corso, che ha passato la quarantina da un pezzo, simpatizza per gli indipendantisti del FLNC, ed è anche un fascista di sempre: ex Ordine Nuovo, egli ha fatto parte del gruppo neofascista Terza Via fino alla fine degli anni '80».

4) il Gruppo di Tebe intrattiene relazioni amichevoli con la Loggia Memphis-Misraïm, «un'obbedienza massonica che rivendica ben 7.000 membri, di cui 1.000 in Francia».

5 Cfr. J. Dalloz, Un certain Ho Chi Minh... in L’Histoire, n° 256, luglio 2001.

6 Cfr. O. Wirth, La Franc-Maçonnerie rendue intelligible à ses adeptes («La Massoneria resa intelligibile ai suoi adepti»), vol. I (L'Apprendista), Parigi 1986, pag. 199.

7 Sul massonismo di Kant, nel suo Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie (pag. 659), Daniel Ligou scrive: «Il grande filosofo non è mai stato membro di una Loggia. Ma ha avuto numerose amicizie massoniche tra cui quella del suo editore Johan Jacob Kanter, e del suo esecutore testamentario Wasianski, entrambi, come lui, di Königsberg. Si può anche sostenere che questo grande pensatore sia stato un massone senza grembiule».

8 Sul massonismo di Hegel, si consulti con interesse lo studio pubblicato dal Grand'Oriente di Francia. Meno sicuro, il Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie  (pag. 565) afferma: «Hegel, il grande filosofo tedesco, probabilmente non è mai stato massone, ma ha dedicato all'Ordine "Les Lettres à Constant", un'opera pubblicata pro manuscripto dalla Loggia "Quatuor Coronati", Oriente di Bayreuth. Oggi, questo libro è molto conosciuto nelle Logge tedesche, ma non è mai stato tradotto in francese».

9 Cfr. «Idéalisme et matérialisme dans la conception de l’histoire: conférence de Jean Jaurès et réponse de Paul Lafargue», pagg. 6-7, 1895.

10 Cfr. R. Guénon, Aperçus sur l’Initiation («Cenni sull'iniziazione»), Parigi 1985, pag. 292.

11 Secondo la nuova destra pagana francese (GRECE), «l'umanità sarebbe alla fine di un ciclo della cosmogonia tradizionale, e non servirebbe a nulla tentare di salvare i pezzi del vecchio mondo, giacché il nuovo mondo sorgerà solamente dalle rovine. Solo un'élite nutrita di Guénon e di Evola passerà da un ciclo all'altro per diventare il fermento di un ordine nuovo» (cfr. J.-Y. Camusi-R. Monzat, Les droites radicales et nationales en France, pag. 484).

(http://www.centrosangiorgio.com/)

La izquierda atea y populista blasfema el nombre de Dios y esclaviza a los hombres en donde se asienta

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"San Hugo Chávez" y su cínica frase. Creída al pie de la letra por aquellos a los que el socialismo les apagó el cerebro...

Al parecer los populistas de izquierda son los amos y señores del amor por el necesitado. (Youtube)
Benevolencia hacia los pobres es el leitmotiv de los izquierdistas. Al oírlos, parecería que ellos tienen el monopolio de la empatía y que los demás son insensibles y egoístas, que sólo se preocupan por sus intereses personales.

Un ejemplo paradigmático es Hugo Chávez. En 1999 accedió al poder democráticamente en Venezuela, tras haber convencido a un número suficiente de votantes de que beneficiaría a los postergados de la sociedad. Durante la campaña electoral de 1998, apeló a un discurso mediante el cual dividía a los venezolanos en dos bandos irreconciliables: el pueblo por un lado y la “oligarquía decadente” por el otro.

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Otro ejemplo es el matrimonio Kirchner en Argentina, que con prácticas similares obtuvieron el apoyo ciudadano necesario para triunfar en sus respectivas contiendas electorales. Cuando Cristina en 2007 buscaba conquistar la presidencia, prometió  implantar un “Modelo de Acumulación y de Inclusión Social, (que) es la contracara de la Economía y Modelo de Transferencia de Recursos y Riquezas que operó durante el Modelo Neoliberal de los años 90”. Asimismo, “articular los esfuerzos de todos los argentinos para lograr mejorar su calidad de vida”.

También el Frente Amplio en Uruguay utilizó esa estrategia, logrando que Tabaré Vázquez, José Mujica y nuevamente Vázquez alcanzaran el poder desde 2005 y lo retuvieran hasta hoy. En 2004 durante el cierre de la campaña electoral, Tabaré aseguró que bajo su mando se construiría un “Uruguay justo, humano y solidario, el Uruguay social y productivo, con libertad y dignidad, la esperanza ya venció al miedo”.

Todos los mencionados gobernaron a sus países. En Venezuela tras la muerte de Chávez en 2013, su reinado fue heredado por Nicolás Maduro. Este último usurpó el poder: constitucionalmente no podía ser candidato y fue derrotado en las urnas por Henrique Capriles.

Esos políticos conquistaron al electorado mediante una arenga del ethos, asegurando que podían remediar la situación de los carenciados rápidamente.

Aristóteles dice que “se persuade por medio del ethos cuando se pronuncia el discurso de tal manera que haga al orador digno de ser creído, porque a las personas buenas les creemos más y con mayor rapidez en todos los asuntos, pero principalmente en aquellos en los que no hay evidencia sino una opinión dudosa”.

Además, la fuerza persuasiva se apoya en la realidad del orador. Es indudable que el hecho de que Chávez, Vázquez y Mujica provinieran de sectores bajos, provocó que sus palabras fueran más creíbles.

Por su parte Roland Barthes en “Antigua Retórica” (1970) agrega, que el locutor construye mediante su discurso la imagen que quiere proyectar. Expresa que su ethos está formado por “aquellos rasgos de carácter que el orador debe mostrar al auditorio, independientemente de su sinceridad, para causar una impresión favorable”.

Ahora, confrontemos el discurso exitoso para captar votos de Chávez, los Kirchner, Vázquez y Mujica con los resultados obtenidos bajo sus gobiernos. Sus políticas, ¿mejoraron sustancialmente la situación de los pobres? ¿Convirtieron a sus países en tierra de oportunidades donde es posible progresar decentemente?

Empecemos por analizar a Chávez: aniquiló al sector privado e implantó un modelo clientelista y asistencialista a través de sus “Misiones”. O sea que en diversos grados, toda la población depende de la voluntad de las autoridades para su sustento.

La situación imperante en Venezuela es: innumerables víctimas del hampa, familias separadas, escasez de medicinas, de alimentos, fallas de electricidad, de agua, de aseo urbano, desnutrición, inflación colosal desabastecimiento, emigración masiva, cierre de medios de comunicación, persecución a la disidencia y fraude electoral.
(https://es.panampost.com/hana-fischer/2018/01/13/gobernantes-de-izquierda-latam/)

Ateo, genocida, comunista, candidato a presidente en Colombia, propone milicias armadas para reprimir a los que no comulguen con sus delirios

Timochenko sostuvo que las directrices políticas de las FARC se harán a través de la creación de Unidades Tácticas del Común (UTC) a lo largo del país que se encargarán de difundir su propaganda. (Flickr)

Timochenko, comunista, genocida, criminal de guerra, postulado a presidente de Colombia. Y con toda seguridad, conseguirá un gran número de votos, porque nunca le faltan, a la diabólica secta comunista, idiotas útiles que secunden sus planes criminales.

La osadía, el cinismo, la sed de poder y de sangre del comunismo no tienen fin. Ahora, el genocida confeso -y jamás arrepentido- y criminal de guerra Rodrigo Londoño (alias Timochenko),
no solo tiene la desfachatez de postularse para presidente de Colombia (sin haber pedido perdón mínimamente por los delitos de lesa humanidad cometidos por la organización criminal y narco-guerrillera a su mando llamada FARC), propone crear milicias armadas, las cuales no tienen otro objetivo que perseguir, encarcelar, ajusticiar, a todos aquellos que se opongan a sus sangrientos planes.

Rodrigo Londoño alias Timochenko candidato presidencial de la Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC) envió un mensaje a los militantes de ese movimiento político en el que pide disciplina y mayor activismo en la campaña presidencial que se avecina para este 2018. Timochenko sostuvo que las directrices políticas de las FARC se harán a través de la creación de Unidades Tácticas del Común (UTC) a lo largo del país que se encargarán de difundir su propaganda en que el recogerá a hombres y mujeres del “común”.

Según asegura Londoño en una carta:

“Vamos a llenar a Colombia a lo largo y ancho de UTCs, cuya primera tarea será instalar la Casa de los Comunes: centros de difusión de nuestra plataforma, comandos de dirección y organización de la campaña, centros de encuentro de los jóvenes, las mujeres, los artistas, es decir de las mujeres y hombres del Común”.

Timochenko explicó que uno de los retos de la implementación de los acuerdos de paz es que se mantenga lo acordado, asegurando que es responsabilidad de los farianos impedir que este proceso de paz sea una nueva frustración para el país y la comunidad internacional que ha prestado apoyo.

Lea más: Disidencias de FARC siguieron extorsionando y atacando en fin de año
El líder del incipente partido político de las FARC exigió recordar tres estrategias que utilizó esa guerrilla en épocas de guerra: Espíritu conspirativo, el principio de la vigilancia revolucionaria y la desconfianza constructiva. “Sin temor a equivocarme puedo asegurar que en este momento la consolidación de la Paz en Colombia depende de nosotros”.

Luego del incidente que involucró a “Pablo Atrato” excomandante de las FARC y uno de los hombres mas cercanos a Timochenko, aconsejó a quienes integraron el grupo guerrillero velar por su seguridad, al tiempo que exhortó a tomar medidas que garanticen su vida.

“Hay que estar alerta en los desplazamientos, asegurarnos muy bien a donde vayamos a llegar, no frecuentar sitios riesgosos […] hay que mantener el principio de que si vamos para el norte hacerle creer a los que nos quieren hacer desaparecer que vamos parea el sur, establecer mecanismos distintos al teléfono para concertar citas o convocar reuniones y si toca utilizarlos establecer de antemano unos códigos”.

Pese al incidente, miembros de las FARC aseguraron que se trató de un ataque contra Pablo Atrato mientras que la Policía Nacional del Atlántico reveló que fue un intento de robo contra uno de los hombres de su esquema de seguridad en el que uno de los presuntos asaltantes murió.

De otro lado, felicitó a los hombres de las Fuerzas Armadas colombianas y de la Policía por ser quienes ahora prestan seguridad y defienden la vida a los exguerrillos a los que antes combatían.

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“La vida e integridad de nuestra dirección partidaria, así como de la masa de nuestra militancia, está siendo garantizada por los soldados y policías que antes combatimos. Un ejemplo para la comunidad mundial”, dijo Londoño en un saludo de Año Nuevo.

Finalmente, Timochenko se mostró convencido de ganar la presidencia, pues aseguró que van a ganar por encima de las trabas y obstáculos que se presenten en el camino. Actualmente los miembros de las FARC cuentan con cinco curules aseguradas tanto en el Senado y cinco en la Cámara de Representantes garantizadas mediante el acuerdo de paz suscrito con el Gobierno colombiano.



Críticas
Las críticas no se hicieron esperar sobre la propuesta de crear las Unidades Tácticas del Común (UTC), pues algunos opositores aseguran que esta propuesta sigue los mismos pasos de los Comités de Defensa de la Revolución cubana (CDR). Estos comités fueron creados en la isla en el año de 1960 con el propósito de desempeñar tareas de vigilancia colectiva frente a la injerencia externa y los actos de desestabilización del sistema político cubano.

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Los principales objetores de esta medida en Cuba aseguran que la estructura de los CDR ha producido que el Estado las controle, además de vigilar y controlar la vida tanto pública como privada de las personas y de todos los vecinos, desde un nivel muy cercano a estas.

El senador por el Centro Democrático, Carlos Felipe Mejía, sostuvo que esta medida es al mejor estilo de los Castro y se preguntó, “¿Aún creen que el castrochavismo es imaginario?”

El Representante a la Cámara por el mismo partido, Samuel Hoyos Mejía, dijo “Estos criminales nos van a montar milicias bolivarianas por todo el país, terminarán convertidas en guerrillas urbanas, un nuevo factor de violencia.”

Por su parte, el excoronel Alfonzo Plazas vega, manifestó que las UTC se tratan de la creación de batallones.


Cnel Plazas Vega #48
@LAPlazasVega
Unidades Tácticas son batallones. Timochenko anuncia que llenará a Colombia de Unidades Tácticas de las Farc. ¿Y el Mindefensa lo va a permitir? ¿Esa es la Paz que firmó el gobierno con las Farc? ¿Captará este desgobierno la dimensión de la amenaza?

17:02 - 2 ene. 2018
746
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(https://es.panampost.com/felipe-fernandez/2018/01/03/milicias-bolivarianas-en-colombia/)

Además de satanista confeso, Karl Marx, fundador del comunismo, detestaba a los obreros

Marx

Karl Marx, satanista confeso, fundador del comunismo, odiaba a los obreros.

La verdad sobre Marx que muchos prefieren ocultar. (Youtube)
Hay una poderosa tendencia en los seres humanos a crear mitos. Esa dinámica no se circunscribe a los pueblos primitivos, sino que está siempre presente. Son narraciones producto de la imaginación, pero los sujetos las “viven” como si fueran verdad. Parecen incapaces de percibir que son “puro cuento”.

Según Carlos Jung, eso se debe a que existe un inconsciente colectivo –compartido por toda la humanidad–. del cual se nutren los inconscientes individuales. En el primero residen lo arquetipos, que son esquemas universales que condicionan nuestro pensamiento y modo de actuar. En el individual se activan mediante la experiencia emocional. Por eso, aunque el sustrato es común, la forma que adopta en cada quien es particular.

Lea más: Los orígenes marxistas de la corrección política y el discurso de odio
Uno de los arquetipos es el del héroe. Actualmente, abarca una amplia gama de apariencias que van desde el Hombre Araña hasta José “Pepe” Mujica.

Es sabido que multitudes adosan a Mujica una aureola romántica. La razón es que encaja a la perfección con el periplo del héroe descripto por Joseph Campell: fue llamado a la aventura y cruza el primer umbral al hacerse guerrillero. Llegó al abismo cuando fue confinado en condiciones crueles durante la dictadura militar. En ese momento habría tenido una revelación mística que lo había transformado por completo. Cruza el segundo umbral cuando acata las reglas democráticas y participa en las elecciones. Finalmente, se convierte en “maestro de dos mundos” produciendo su apoteosis.

Por tanto, las peripecias de la vida de Mujica –explotadas hábilmente– dan pie a que él encarne a ese arquetipo.
En cambio el mito de Karl Marx fue construido sobre otras bases. La razón es que no hay nada en su trayectoria personal equivalente al periplo del héroe. En consecuencia, se recurrió a otro arquetipo: la lucha entre el bien y el mal. Obviamente que él pretendía personificar al bien; los burgueses y todo aquel que no acepte sus ideas, al mal.

Marx ha sido tan exitoso con su “máscara” de humanista, amante de la libertad y del proletariado, que engaña incluso a los más sagaces. Uno de ellos fue Karl Popper, quien en La sociedad abierta y sus enemigos (1945) lo describe así. Pero veinte años después, al tener pruebas de lo contrario, cambió de parecer.

El mito de Marx fue erigido sobre dos pilares:

Uno, que explotó hábilmente la envidia que anida en muchos corazones. Ese vicio provoca en quien lo tiene, que proyecte su sombra sobre los que triunfan porque son quienes originan sus complejos de inferioridad. Ergo, la maldad no está fuera, sino dentro de ellos mismos.

Ludwig von Mises en su obra Socialismo afirma lo siguiente:

“Marx predica una doctrina de salvación que racionaliza el resentimiento (del pueblo) y transforma su envidia y deseo de revancha en una misión ordenada por la historia mundial. Les inspira una conciencia de su misión alabándoles como aquellos que albergan en sí mismos el futuro de la raza humana […] siempre hay beneficios en despertar la maldad en el corazón humano. Pero Marx ha hecho más: ha engalanado el resentimiento del hombre común con el halo de la ciencia y así lo ha hecho atractivo para aquellos que viven en un plano superior intelectual y ético. Todo movimiento socialista ha tomado prestado en este aspecto algo de Marx, adaptando la doctrina ligeramente a sus necesidades especiales”.

El otro pilar es el libro Carlos Marx: Historia de su vida (1918), escrito por Franz Mehring. No es una biografía, sino una apología. Lo cual no debe sorprender, dado que el compromiso del autor no era con la verdad histórica, sino con el proyecto de mitificar a Marx.

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Para conocer al auténtico Marx existen dos relevantes obras: El Prusiano rojo: La vida y la leyenda de Karl Marx (1965), escrito por Leopold Schwarzschild, y el de Paul Johnson titulado Intelectuales (2008).

Schwarzschild se basó en pruebas documentales, principalmente la correspondencia que Marx mantuvo con Engels durante unos 50 años. Esta obra fue la que convenció a Popper de que la imagen que tenía de Marx era completamente falsa. Por eso sintió la necesidad moral de agregar esa información en su libro. Expresó, que la citada documentación es contundente en demostrar que “Marx fue menos humanitario y menos amante de la libertad de lo que yo pretendo en mi libro. Schwarzschild le describe como un hombre que vio en ‘el proletariado’, sobre todo, un instrumento de su propia ambición personal”.

Por su parte, Johnson demuele la imagen de Marx, tanto en su vertiente humana como en la intelectual.
Expone que siempre fue un vividor. Al principio vivía a expensas de su familia –que por cierto era burguesa– y luego sedujo a Engels para que lo mantuviera. O sea, que jamás trabajó. “Nunca realizó el más mínimo esfuerzo por visitar una fábrica o conocer un sistema productivo. Más bien, sus esfuerzos se volcaron en vivir de Engels, consiguiendo de su amigo una pensión vitalicia”.

Su correspondencia también emana racismo. Por ejemplo, a Ferdinand Lasalle lo trató de “negrito judío” y “judío grasiento”. En una carta que le escribió a Engels en 1862, expresa:

“Ahora no tengo la menor duda de que, como señala la conformación de su cráneo y el nacimiento de su cabello, desciende de los negros que se unieron a Moisés en su huida de Egipto (a menos que su madre o abuela paterna tuvieran cruza con negro)”.

Asimismo, se opuso al casamiento entre su hija y Paul Lafargue, porque este era de origen cubano y tenía la piel oscura. Como igual se casaron, tildaba despectivamente a su yerno de “negrillo” o “gorila”.

Además, tenía servidumbre, pero nunca les pagó un cobre. Incluso, tuvo un hijo con una criada, pero se negó a reconocerlo.

También con respecto al lado intelectual de Marx, lo que expone Johnson es terrible. Para empezar, dice que la mayor parte de las obras que se le atribuyen, en realidad las escribió Engles. Además, que fue plagiador en su doble vertiente: apropiarse de pensamientos de otras personas y citar mal para hacer decir a autores lo que en realidad no expresan.

Lea más: Para Mujica crímenes cometidos por Stalin y Mao son menos relevantes que los del nazismo
Entre sus plagios se encuentran los siguientes: “Los proletarios no tienen nada que perder salvo sus cadenas”, es de Marat; “La religión es el opio del pueblo” de Heine; “Trabajadores del mundo, uníos” de Karl Schapper; y de Louis Blanc “De cada uno según sus capacidades, a cada uno según sus necesidades”.

La otra forma de plagio la utilizó primordialmente para apoyar las tesis expuestas en El capital. El uso incorrecto de las fuentes fue denunciado en 1880 por dos investigadores de Cambridge. A pesar de las advertencias, Marx no subsanó esa situación. Las tergiversaciones han continuado hasta hoy, lo cual es un dato muy elocuente sobre los marxistas.

Su desprecio por el proletariado –al que decía defender– quedó en evidencia en forma reiterada. Reaccionaba con violencia cuando algún obrero “ignorante” se atrevía a discutir con él sus teorías. Además, en forma recurrente los apartaba de la dirección de la Liga Comunista. Allí, solo tenían cabida los intelectuales afines.

En conclusión: sabiendo cómo era realmente Marx, es lógico que sus ideas hayan provocado tanto mal y sufrimiento.
(https://es.panampost.com/hana-fischer/2017/12/09/marx-era-vividor/)

Los métodos de persuasión de los seguidores de "San Hugo Chávez": torturas, descargas eléctricas y mucho más

Un joven es detenido por las Fuerza Armada bolivariana durante una protesta en julio de 2017

Un joven es detenido por las Fuerza Armada bolivariana durante una protesta en julio de 2017 - Reuters

MANUEL TRILLO
@manueltrillo
Madrid
10/02/2018 

La CPI abre en Venezuela examen preliminar por «graves abusos»
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El examen preliminar sobre Venezuela abierto por la Corte Penal Internacional (CPI) se ha recibido con «gran esperanza» entre las víctimas de la represión en el país, pero «lo más grave» es que «las torturas sistemáticas no han cesado y continúan hasta el día de hoy», afirma la abogada de derechos humanos Tamara Suju, exiliada desde 2014. Suju ha denunciado ante la CPI 357 casos documentados de tortura por parte de los organismos de seguridad del Estado desde 2013 hasta la actualidad y a los que hace responsables a una cadena de mando formada por 92 cargos civiles y militares del aparato bolivariano, según reveló este viernes en una rueda de prensa en Madrid junto con el también letrado Juan Carlos Gutiérrez, que defiende al líder opositor Leopoldo López, en situación de arresto domiciliario. Se trata de auténtico «terrorismo de Estado», remarcó.

«Lo que más rechazo e indignación nos ocasiona son las torturas sexuales» de distinto tipo, señaló la abogada, que sufrieron 190 de las 357 víctimas. En el caso de diez de ellas, fueron violaciones, mientras que el resto sufrieron desde amenazas de violación a diferentes actos lascivos. Además, se realizan a personas de ambos sexos y sin distinción de edad, ya que entre las víctimas las hay desde menores hasta personas de la tercera edad, asegura.

No obstante, además de sus denuncias, hay otros organismos que han ido presentando más pruebas de torturas, si bien confiesa que «la cifra exacta nunca la sabremos, ya que son muchos, pero pocos los que denuncian». En este sentido, confía en que el examen preliminar de la CPI sea «un incentivo» para que otras víctimas de tortura se animen a denunciar.

En realidad, señala, se trata no solo de torturas contra los detenidos, sino «contra el pueblo venezolano», ya que «cuando un Estado no garantiza el derecho a la vida, ejerce terrorismo de Estado». El aparato represor, explica, va «contra quien denuncia que se está muriendo o que se le muere la familia por cáncer porque no tiene pastillas para la tensión y los amenazan para que no denuncien».

Los abogados Tamara Suju y Juan Carlos Gutiérrez, este viernes en Madrid
Los abogados Tamara Suju y Juan Carlos Gutiérrez, este viernes en Madrid-Alberto Fanego
Tamara Suju asegura que el régimen de Nicolás Maduro aplica de forma sistemática un «combo» o paquete de «bienvenida», que consiste en torturas como propinarles patadas con botas militares y golpes con porras, bates, culatas de armas, así como atarlos de pies y manos y pisárselos, mientras les golpean la cabeza contra la pared. Muchos acaban con fuertes heridas en el cráneo, apunta. Ese «combo», según Suju, también incluye encapuchar a los recién arrestados con bolsas de plástico e introducirles polvos de gases lacrimógenos mientras se le golpea en las costillas.

Tras esa «bienvenida», a los que quieren sacar una confesión y una acusación, le aplican torturas «más sofisticadas» y «quizás las más terribles», señala. Se trata de descargas eléctricas en los genitales, ahogamientos en inodoros o colgamientos por los miembros, incluso con dislocación de los hombros.

En el 70% de unos y otros casos hubo también las citadas torturas sexuales.

Este mismo viernes, denunció, se seguían dando casos de tortura en el entorno del policía Óscar Pérez y otros seis rebeldes que fueron «ejecutados extrajudicialmente» el pasado 15 de enero. En este sentido, personas de su entorno están detenidos y desaparecidos, ya que no se los lleva ante los tribunales, y «están siendo torturados de la forma más vil», continuó la abogada, directora ejecutiva del Instituto Casla, organización con sede en Praga que se ocupa de los derechos humanos en América Latina.

«El camino está abierto»
Según Tamara Suju, esta es «la primera vez que Venezuela es examinada de forma pública» por la violación de derechos humanos. Hasta este momento, puntualiza, la CPI estaba analizando el caso de forma no pública y ahora «por fin pasa de la primera a la segunda fase» del examen preliminar. La siguiente fase sería la «admisibilidad» por parte de la CPI, que entonces podría abrir ya una investigación formal. En ese caso, avanzó Suju, si la fiscal lo ordena, se pueden ejercer orden de detención internacional, de acuerdo con el Estatuto de Roma. Y la responsabilidad alcanza no solo a quien ejecuta la acción, sino a los jefes civiles y militares al mando. «El camino está abierto», resumió.

Ella y el abogado Juan Carlos Gutiérrez remarcaron la importancia del paso dado por la Corte Penal Internacional, ya que no solo tiene «elementos punitivos», con castigos «ejemplarizantes» para los responsables por ación u omision de los delitos, sino un efecto «preventivo». A partir de este examen, «el radar de la CPI está fijado en Venezuela» y «las violaciones de derechos humanos tiene que cesar», advirtió. «Ese examen preliminar es una advertencia al Gobierno venezolano para que sean liberados los presos políticos y cese la represión en nuestro país», agregó.

Según Gutiérrez, la fiscal de la Corte Penal compilará información y evaluará la competencia temporal y territorial, y «el Estado venezolano tiene obligación de responder con veracidad».

El caso de Colombia
Los abogados recordaron el caso de Colombia, en el que la CPI también abrió examen preliminar en 2004 y que ha permanecido en esa fase durante más de una década. Sin embargo, eso permitió que en Colombia se produjeran «importantes avances frente a la impunidad» y «cambios en la estructura jurídica».

En cuanto a su representado, Leopoldo López, afirmó que es «una víctima más», que sufrió una «detención arbitraria» hace ya casi cuatro años y un «trato degradante». «A pesar de que se encuentra en su hogar, sigue bajo tortura psicológica, que forma parte del crimen de lesa humanidad».

En el examen preliminar también se analizarán la actuación de los manifestantes contra el régimen, algo que a Gutiérrez le parece «correcto», ya que «la fiscal debe hacer su investigación y tiene la obligación de ser imparcial», si bien aclaró que los delitos de lesa humanidad corresponden a funcionarios del Estado venezolano. «Este proceso apenas se está iniciando -reconoció- y queda un largo recorrido, pero tenemos las evidencias, la verdad y la justicia».

Junto a la medida de la Corte Penal Internacional, la presión al régimen también se ejerce con sanciones como las aprobadas por la UE contra siete altos cargos, algo que ha causado «muchísimo malestar dentro del propio chavismo», según Tamara Suju, «porque estaba viendo a la UE como el oasis de escape». «El Gobierno venezolano no solo teme a la justicia, sino que a estos bandidos les duele la justicia y el bolsillo», comentó. A su juicio, «no son socialistas: son unos ladrones que han robado el dinero de los venezolanos y han arruinado el país mas rico de América Latina y cuando les impiden disfrutar ese dinero mal habido, les molesta». Por eso invitó a seguir sancionando a la cúpula del régimen.

Entre los denunciados por la abogada figura Luisa Ortega, la fiscal general de Venezuela depuesta el pasado año por sus críticas a la deriva autoritaria del régimen, pero que «tuvo participación directa en crímenes de lesa humanidad en 2014 y 15», consideró. No obstante, Gutiérrez añadió que,a su vez, Ortega ha presentado ante la CPI «evidencia contundente» de violaciones de derechos humanos a partir de abril de 2017.
(http://www.abc.es/internacional/abci-venezuela-torturas-mazmorras-maduro-descargas-electricas-palizas-y-abusos-sexuales-201802100300_noticia.html)

Drag Sethlas se vuelve a mofar de los cristianos. El Ayuntamiento nos mintió. Escríbeles




Asociación Enraizados lanzó esta petición dirigida a Concejala de Cultura Ayuntamiento Las Palmas y 2 otros/as
Lo ha vuelto a hacer.

Drag Sethlas no tiene otro recurso que la mofa a los católicos para ser famoso.

Y este carnaval lo ha vuelto a hacer.

Ahora ha recreado la Última Cena, con frases tomadas de la Biblia, como “El que esté libre de pecado, que tire la primera piedra”.

Ha sido, como el año pasado, en la gala de ‘drag queens’ del Carnaval de Las Palmas de Gran Canaria.

El año pasado recogimos 46.125 firmas. Y las llevamos al Ayuntamiento. La Concejala de Cultura, Encarnación Galván, se comprometió a pedir a las ‘drag queens’ que respeten los sentimientos religiosos en las próximas ediciones. También Ciudadanos, que a pesar de pensar que no había ninguna ofensa, dijeron que iban a pedir que los participantes guardaran respeto.

Pero nos han mentido.

Pide responsabilidades al gobierno municipal del Ayuntamiento de Las Palmas.

No es solo que a Drag Sethlas le esté saliendo gratis sus ofensas a los cristianos.

¡Es que le está saliendo rentable!

En el número de este año, este señor ha vuelto a aparecer vestido de Virgen y de Cristo, con todos los candidatos a “reina drag” como sus apóstoles.

Te cuento cómo es el "número":

Él aparece disfrazado de Virgen María como en un paso de Semana Santa.

Y dice “lo siento, perdóname”.

¿Qué siente si lo vuelve a hacer? Firma aquí contra esta ofensa a los sentimientos religiosos

Sus bailarines están disfrazados de penitentes.

Desaparece y aparece vestido de Jesucristo, sentado a la mesa con los “doce apóstoles” (doce drags) en la Última Cena.

Se oye: “Dios, gracias por permitirnos estar juntos y bendice estos alimentos que vamos a recibir. Ayúdanos a vivir con un corazón agradecido y a servirte cada día. Por Jesucristo Nuestro Señor. Amén”.

Y empiezan todos a bailar, con las manos juntas, como si rezaran. Incluso se santiguan.

Más tarde, Sethlas aparece disfrazado de ángel, y repite una frase del número del año pasado: “¿Quieres mi perdón?” y termina con “Quien esté libre de pecado, que tire la primera piedra”.

Desde el Ayuntamiento de Las Palmas nos mintieron a todos los que firmamos el año pasado. Dijeron que iban a pedir respeto. ¿Dónde ha estado el respeto?

Pide responsabilidades en el Consistorio

FIRMA AQUÍ

5,259 persona firmaron. ¡Ayudá a conseguir 7,500!

Drag Sethlas se vuelve a mofar de los cristianos. El Ayuntamiento...

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