"La humanidad no encontrará la paz hasta que no vuelva con confianza a mi Misericordia" (Jesús a Sor Faustina)

viernes, 3 de julio de 2020

No hay límites a la desolación

Non ci sono più limiti alla desolazione

L'immagine è ripresa dalla Tv dei Vescovi in diretta da Pompei della prima Messa celebrata dopo l'interruzione da corona virus. Eloquente di per sé dello scempio e dell'indifferenza con cui sacerdoti e fedeli trattano il Corpo del Signore... Non ci sono più parole!
Alcune le abbiamo dette qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui.
Riprendiamo San Tommaso D'Aquino  [Summa Theologiae, Parte III, Quaestio 82, articolo 3]
"La distribuzione del Corpo del Signore compete al sacerdote per tre motivi. Primo, poiché come si è detto egli consacra in persona di Cristo. Ora, come Cristo consacrò da sé il proprio Corpo, così da sé lo distribuì agli altri. Secondo, poiché il sacerdote è costituito intermediario tra Dio e il popolo. Come quindi spetta a lui offrire a Dio i doni del popolo, così spetta a lui di dare al popolo i doni santi di Dio. Terzo, poiché per rispetto verso questo sacramento esso non viene toccato da cosa alcuna che non sia consacrata: per cui sono consacrati il corporale, il calice, e anche le mani del sacerdote, per poter toccare questo sacramento. A nessun altro quindi è permesso di toccarlo, all’infuori di un caso di necessità: per esempio se stesse per cadere a terra o altri simili". 
Ovviamente, per i casi limite, San Tommaso parla di persone... Conosciamo peraltro l'uso di una pinza/cucchiaino proprio dell'Ortodossia con cui la Santa Comunione viene amministrata solo in bocca. Risulta che il Sinodo della Chiesa Ortodossa Greca aveva già avvisato che avrebbe continuato a farlo in questo modo nonostante i rischi sanitari. 
I testi delle disposizioni governative sono molto simili tra loro e in tanti aspetti comuni; il che rende evidente che le varie confessioni hanno modificato la terminologia a seconda delle proprie dottrine. 
Il punto 2.4 di ogni protocollo, fatte le debite modifiche peculiari a ciascun rito, specifica che il ministro, indossato il guanto e la mascherina provvederà a distribuire il Pane e Acqua (per i mormoni), la Eucarestia (per la Chiesa Ortodossa) e il Pane (per la comunità anglicane, evangelica e protestanti) “avendo cura di non venire a contatto col fedele”. Dunque NON si menzionano MAI le “mani”. Quindi solo nel Protocollo con la Chiesa Cattolica è specificato che il ministro “abbiano cura di non offrire l’ostia [nemmeno con la maiuscola] senza venire a contatto con le mani del fedele”. 
Dobbiamo quindi riscontrare che il riferimento alle “mani” del fedele, che si legge solo nel testo “Cattolico”, è evidentemente voluto espressamente dalla CEI. E, per tutti resta l'ossessione del guanto...
È proprio una forma di subordinazione che sa di sopraffazione. Pur senza essere virologi, che senso ha in un ambiente sanificato, con mani disinfettate, l'uso dei guanti da parte di sacerdoti e fedeli? Un conto sono le prudenti precauzioni, un altro conto è il terrorismo psicologico coniugato con una acritica irrazionalità da parte di alcuni e usato strumentalmente da parte di altri... A prescindere dall'abominio della Comunione sulla mano.

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